Disturbi sessuali e dell’identità di genere

Disturbi sessuali e dell’identità di genere

DISTURBI DI APPARTENENZA DI GENERE

il senso di appartenenza al genere maschile o femminile si forma sin dall’infanzia (un’altra cosa è l’identità sessuale ossia la preferenza per i maschi o le femmine). Generalmente, queste persone soffrono di ansia e depressione e hanno differenti livelli di ormoni, ma influenze genetiche o anormalità del cervello sono da escludere. Giovanissimi maschi effemminati o bimbe mascoline possono avere questo disturbo. Sebbene siano possibili cause come l’assunzione di ormoni durante la gravidanza, essenziali sono le cause ambientali, come il vestire i piccoli in abbigliamenti tipici del sesso opposto e rinforzare quei comportamenti, soprattutto se i genitori desideravano un figlio dell’altro sesso.

Sia da piccoli che in età adulta sono più tollerate le femmine vestite e con comportamenti mascolini , che viceversa. Comunque gli aspetti relativi all’essere maschio o femmina sono culturalmente relativi.

PARAFILIA

Un gruppo di disordini in cui l’attrazione sessuale è rivolta verso oggetti o situazioni inusuali, spesso con conseguenze legali, tende a declinare dopo i 25 anni:
FETICISMO: implica l’attrazione sessuale verso un oggetto inanimato; il soggetto poi ama collezionare tali oggetti perchè ci prova un’involontaria e inarrestabile attrazione che comincia nell’adolescenza. Spesso il soggetto è attratto dagli indumenti intimi femminili.
TRAVESTITISMO: in questo caso il soggetto è attratto dall’idea di vestirsi con abiti dell’altro sesso, magari in privato.
PEDOFILIA E INCESTO: il soggetto ottiene gratificazione sessuale dal contatto anche fisico con bambini in età prepuberale; il pedofilo può essere sia etero che omosessuale; spesso i soggetti coinvolti si conoscono e spesso assistiamo a violenze.
L’incesto si riferisce a relazioni sessuali tra parenti stretti,tabù in quasi tutte le culture , per evitare disordini genetici. Come in tutti questi disturbi, di notevole importanza la differenza tra fantasia e comportamento vero e proprio. Accade spesso nelle famiglie patriarcali e rigide, e viene alla luce solo in alcuni casi. I molestatori poi razionalizzano credendo che la violenza sia il bene per la vittima.
VOYEURISMO: si ottiene gratificazione sessuale guardando altri in intimità; importante il fattore rischio. I soggetti sono per lo più maschi, giovani, single, timorosi di un rapporto vero.
ESIBIZIONISMO: è una ricorrente marcata preferenza, per ottenere gratificazione sessuale, mostrandosi nudi ad estranei, spesso nello stesso luogo più volte. È caratterizzato da senso di irrealtà e palpitazioni sul momento, e rimorso poi.
SADO-MASOCHISMO: nel primo caso si vuole infliggere dolore ed umiliazione al partner, nel secondo si vuole ricevere lo stesso trattamento, sia in rapporti etero che omosessuali. Le manifestazioni del masochismo possono essere le più varie.

DISFUNZIONI SESSUALI

La diagnosi non è effettuata se il problema si riferisce esclusivamente a disturbi medici.
DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE: assenza di desiderio e fantasia, o addirittura una più estrema riluttanza al contatto fisico con altri in senso sessuale.Ricerchiamo le cause nella paura di perdere il controllo, paura di una gravidanza indesiderata, depressione, mancanza di attrazione tra partner, paura di malattie, un passato traumatico. Il desiderio sessuale è altresì in diminuzione quando lo stress è alto.
DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE: Frigità e impotenza. Oltre a cause fisiche si aggiunge la paura della prestazione o un’inadeguata conoscenza del proprio corpo.
DISTURBI DELL’ORGASMO: ossia la mancanza della fase dell’orgasmo dopo una normale attività sessuale di eccitamento. Anche, per i maschi, eiaculazione precoce.
DISTURBI DA DOLORE SESSUALE: quando è presente prima, durante o dopo l’atto forte dolore,come ad esempio nel vaginismo.
Sono viste generalmente come il risultato di un degrado morale, a volte di un’eccessiva masturbazione, ma tali convinzioni sono erronee: in luce sono invece la paura della performance, l’adozione di un ruolo da spettatore durante l’atto, un trauma infantile, un uso eccessivo di alcol o farmaci, fattori socioculturali.

centro psicologico affi

Argomenti correlati